Bianco e nero

Distraggo la mia anima di stoffa
con quello che mi capita di fare,
cercando nelle scatole una scusa
per creare ancora confusione.

I lividi scandiscono il dolore
del tempo che ho passato a farmi male,
nascondo dentro un libro le parole
che certe notti provo a cancellare.

E siamo come nuvole di carta
create dalla mano di un bambino,
sospese su di un cielo immaginario
che resterà per sempre in bianco e nero.

Rinchiuso da una porta di sospiri
ho preso in mano l’ultimo disegno.
Cos’è che rende tutto così nero?
Cos’è che non si afferra col pensiero?

Ma tanto il vetro è rotto e così resta
e questo freddo non si può fermare.
Mi copro con le ultime parole
ma non mi danno luce ne calore.

E siamo come nuvole di carta
create dalla mano di un bambino
sospese su di un cielo immaginario
che resterà per sempre in bianco e nero.

Copyright © 2020 Samuele Villini.
Tutti i diritti riservati.

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Per un sorriso

A volte ci sentiamo così vuoti
che fatichiamo pure a ragionare,
a credere che siamo ancora vivi
o che possiamo ancora respirare.

E ci aggrappiamo al primo sentimento
al primo sentimento di passaggio
capace di lasciarci un’emozione
per una buona dose di coraggio.

Vorrei poter toccare il tuo sorriso
sbocciato come un fiore sulla bocca,
sfiorare le tue mani all’improvviso
sei l’unica emozione che si tocca.

Ho tolto tutti i sogni dal cassetto
ormai coperti dalle ragnatele.
Li lascio andare forse non del tutto
tra i mille fallimenti e le chimere.

Ho steso al sole tutte le paure
che non ci fanno fare passi avanti.
Le ho stese lungo tutte le pianure
per far seccare tutti i tuoi rimpianti.

Vorrei poter toccare il tuo sorriso
sbocciato come un fiore sulla bocca,
sfiorare le tue mani all’improvviso
sei l’unica emozione che si tocca.

L’amore è un vagabondo

Soffi di vapore
persi nell’immensità
cerco nelle tasche
quella stessa libertà

Cosa si nasconde
nei silenzi tra di noi
negli sguardi assenti
persi nei ricordi

Perché l’amore è
un vagabondo senza identità
che vive tra di noi
mettendoci nei guai
e vaga senza meta
proprio come noi

Questi giorni stanchi
non si vestono di niente
e spogliano la notte
che copre le città

Ed ho gettato via
le lacrime più grandi
so che non torneranno
finché ci sarai tu

Perché l’amore è
un vagabondo senza identità
che vive tra di noi
mettendoci nei guai
e vaga senza meta
proprio come noi

Il risultato

Giorni grigi, tutti uguali,
tutti in fila all’infinito
e la notte poco dopo
così nera che fa male.

Vecchie storie originali
che mi hanno raccontato,
mentre scaldo dentro il fuoco
le parole da inventare.

La mia forza che ritorna
dentro al sogno più segreto,
la mia rabbia si trasforma
ma non cambia il risultato.

Tra le mani poche cose,
quelle giuste, quelle vere.
Sotto i piedi un metro d’aria
per sognare e per sperare.

Lascio un posto anche per loro
che non scorre nelle vene,
ho vissuto in una storia
che finiva sempre male.

La mia forza che ritorna
dentro al sogno più segreto,
la mia rabbia si trasforma
ma non cambia il risultato.

12/12/2002

All’epoca avevo una pagina WordPress che si chiamava “Chimica delle parole” con centinaia di frasi scritte. (Forse chi mi segue da allora se lo ricorda.)
Erano le frasi che avevo scritto da quando mi ricordo di aver cominciato a scrivere.
Poi nel 2015 ho disattivato la pagina perché mi si chiese una prova d’amore.
Persi ovviamente tutto quello che avevo scritto fino a quel momento perché gli originali erano perduti, tranne pochissime altre che ho già postato e questa, “Il risultato”, che rimase registrata nel telefono e che ho ritrovato di recente.
Il titolo è emblematico perché il risultato è stato che questa “prova d’amore” non è servita a niente, o perlomeno non ha raggiunto lo scopo che io volevo, ma di sicuro lo scopo che voleva la persona che diceva di amarmi. L’unico risultato a me evidente fu proprio questo.
Cos’è oggi “Il risultato”? Solo il ricordo di una vita che non mi è mai appartenuta.

 

È freddo

Ho steso la mano
tra le frasi della gente
ma ho sentito solo freddo.
Tra le mie braccia tese
ho raccolto l’ultima emozione.
Ho aperto gli occhi
tra le sfumature grigio scuro
ed ho visto il tuo sorriso.
E vorrei coprirmi
anche solo di colori
caldi come le tue labbra
in questo gelido errante mare.

Vivere davvero

Aggrappati a quei sogni
che non vivono al buio
rimaniamo sospesi
tra le righe di un foglio

La bufera è passata
ma il sereno non viene
una voglia distratta
ci attraversa le vene

Troveremo la forza
toglieremo quel velo
alzeremo la testa
e vivremo davvero

Caro vecchio ricordo
non ti lascio cadere
se mi trovi un motivo
per alzarmi e lottare

Appoggiati alla vita
che la vita concede
quel che c’è tra le dita
non ancora si vede

Troveremo la forza
toglieremo quel velo
alzeremo la testa
e vivremo davvero

Nella testa

Sguardo perso dentro il caffè
forse ce ne vogliono tre
Guardo il vuoto, cerco un’idea
pago il conto e poi vado via

Per le strade della città
cartelloni e pubblicità
Con le frasi giuste per me
ma non mi ricordo perché

Nella testa
C’è una festa
Nelle mani
aquiloni

Dritti verso
l’universo
Ci baciamo
poi torniamo

Ho comprato un po’ d’allegria
per scacciare la nostalgia
Ma perché non li fanno più
quei programmi belli in TV

Se vuoi fare un viaggio con me
non portare niente con te
Con il pieno di fantasia
nello zaino un po d’allegria

Nella testa
C’è una festa
Nelle mani
aquiloni

Dritti verso
l’universo
Ci baciamo
poi torniamo