Senza fiato

Ho attraversato la mia vita a bocca aperta con lo sguardo sbalordito di chi guarda le macerie.
Ho costruito con i resti di me stesso
e ho trovato mille scuse per mollare.

Mi sono avvolto come un faro nella nebbia, certi moli forse è meglio non doverli mai trovare.
Ho messo in salvo la mia vita da quel mare e tutto il resto l’ho lasciato a naufragare.

Ho fatto a pugni con me stesso e con il cielo per poi trovarmi chiuso dentro un labirinto.
Le ho prese io ma d’altro canto lo sapevo per i miei sbagli e una chitarra senza fiato.

Vorrei capire cosa c’è tra questi sogni e cosa lascia una speranza che si infrange.
Cosa raccoglie chi raccoglie i propri pezzi e cosa trovano in quell’angolo di cielo.

E ora resta forse un colpo da sparare
o forse ancora solamente il suo rumore da sentire.
Mi guardo intorno per trovare un’emozione dentro l’armadio o forse dentro quel bicchiere.

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L’amore è un vagabondo

Soffi di vapore
persi nell’immensità
cerco nelle tasche
quella stessa libertà

Cosa si nasconde
nei silenzi tra di noi
negli sguardi assenti
persi nei ricordi

Perché l’amore è
un vagabondo senza identità
che vive tra di noi
mettendoci nei guai
e vaga senza meta
proprio come noi

Questi giorni stanchi
non si vestono di niente
e spogliano la notte
che copre le città

Ed ho gettato via
le lacrime più grandi
so che non torneranno
finché ci sarai tu

Perché l’amore è
un vagabondo senza identità
che vive tra di noi
mettendoci nei guai
e vaga senza meta
proprio come noi

Il risultato

Giorni grigi, tutti uguali,
tutti in fila all’infinito
e la notte poco dopo
così nera che fa male.

Vecchie storie originali
che mi hanno raccontato,
mentre scaldo dentro il fuoco
le parole da inventare.

La mia forza che ritorna
dentro al sogno più segreto,
la mia rabbia si trasforma
ma non cambia il risultato.

Tra le mani poche cose,
quelle giuste, quelle vere.
Sotto i piedi un metro d’aria
per sognare e per sperare.

Lascio un posto anche per loro
che non scorre nelle vene,
ho vissuto in una storia
che finiva sempre male.

La mia forza che ritorna
dentro al sogno più segreto,
la mia rabbia si trasforma
ma non cambia il risultato.

12/12/2002

All’epoca avevo una pagina WordPress che si chiamava “Chimica delle parole” con centinaia di frasi scritte. (Forse chi mi segue da allora se lo ricorda.)
Erano le frasi che avevo scritto da quando mi ricordo di aver cominciato a scrivere.
Poi nel 2015 ho disattivato la pagina perché mi si chiese una prova d’amore.
Persi ovviamente tutto quello che avevo scritto fino a quel momento perché gli originali erano perduti, tranne pochissime altre che ho già postato e questa, “Il risultato”, che rimase registrata nel telefono e che ho ritrovato di recente.
Il titolo è emblematico perché il risultato è stato che questa “prova d’amore” non è servita a niente, o perlomeno non ha raggiunto lo scopo che io volevo, ma di sicuro lo scopo che voleva la persona che diceva di amarmi. L’unico risultato a me evidente fu proprio questo.
Cos’è oggi “Il risultato”? Solo il ricordo di una vita che non mi è mai appartenuta.

 

Nessun rimpianto

Mi perdo in una stanza,
in una stanza vuota e senza tempo
ed ho smarrito la mia identità.
Mi lego da un’idea che non conosco
che soffoca qualunque desiderio,
mi cancellavo e poi mi riscrivevo.
Ho camminato a lungo in quel deserto
laddove il tempo non ha più valore
e gli anni son passati come ore.
Parole che restavano tra i denti
rinchiuse dentro pagine di carta,
rinchiuse proprio come la mia vita.
Ho rivissuto i giorni miei peggiori
urlando li graffiavo con le dita,
ma non vedevo ancora via d’uscita.
Cercavo un buon motivo per restare
ma non ne ho trovato neanche uno,
la vita non ritorna per nessuno.

2017

Lacrime amare

Lacrime amare
come pioggia che cade
allagano gli occhi
bagnandomi il viso

E cerco sollievo
a giorni passati
sognando un futuro
ancora indeciso

Buie stanze nella mente
solo freddo e niente più
nulla sembra più importante
se lo vedi da quaggiù

Lacrime amare
si asciugano al sole
le lascio cadere
non fanno rumore

E cerco sollievo
da questo vagare
affronto il futuro
per farlo cambiare

Nel riflesso degli specchi
forme false senza età
si confondono nel tempo
nascondendo la realtà

È freddo

Ho steso la mano
tra le frasi della gente
ma ho sentito solo freddo.
Tra le mie braccia tese
ho raccolto l’ultima emozione.
Ho aperto gli occhi
tra le sfumature grigio scuro
ed ho visto il tuo sorriso.
E vorrei coprirmi
anche solo di colori
caldi come le tue labbra
in questo gelido errante mare.

Così fanno gli eroi

Hai nascosto il tuo dolore
tra le pagine sfocate della vita.
Lo hai confuso e mascherato
tra le foto scolorite dei ricordi.

Hai coperto di silenzi il tuo dolore
dentro gli anni che passavano veloci.
Hai tentato di correger la fortuna
che con te non è mai stata tanto amica.

Così fanno gli eroi che se ne vanno,
ti accorgi quando non ci sono più.

Il sipario è poi calato lentamente
mentre tutti rimanevano a guardare.
È così che tu vuoi esser ricordato
ed è quello che volevi si sapesse.

Anche se qualche volte hai sbagliato
perlomeno in qualche modo ci hai provato.
Ma del male certamente non ne hai fatto
e se fosse non è stata tua intenzione.

Così fanno gli eroi che se ne vanno,
ti accorgi quando non ci sono più.

Solo un mucchio di ricordi

Raccolgo i giorni
come fossero foglie secche
li stringo tra le mie mani
non sono che ricordi

Cammino piano
con il vento che muove i rami
chiudo gli occhi e l’ascolto
non sento che ricordi

Cosa rimane
di queste nuvole vuote
di queste strade sporche
dove non piove più

Cosa rimane
di questi giorni passati
di questi sogni confusi
dove non vivi più

Solo un mucchio di ricordi
solo un mucchio di ricordi

Cerco la strada
nell’erba che copre i passi
mi volto e mi perdo
dentro tutti quei ricordi

Con un sorriso
e la faccia contro il vento
riprendo il mio viaggio
fatto solo di ricordi

Cosa rimane
di queste nuvole vuote
di queste strade sporche
dove non piove più

Cosa rimane
di questi giorni passati
di questi sogni confusi
dove non vivi più

Solo un mucchio di ricordi
solo un mucchio di ricordi

Bagliori della mente

Luoghi desolati, strade senza passi
giochi di bambini senza volti ne sorrisi.
Vuoti da riempire dentro stanze mai vissute
fatte di sapori che si perdono nel tempo.

Sarà per questa corsa, la frenesia di vita,
sarà perché domani arriva sempre troppo presto.
Ma quando tutto tace, quando tutto resta muto,
ritorna prepotente quella strana sensazione.

Bagliori della mente come vuoti da riempire
che fanno male agli occhi che non sono abituati.
Che strana sensazione cominciare a ragionare,
che strana sensazione la paura di capire.

Vittoria

La tenacia, la forza e la determinazione
sono le qualità che ti hanno fatto andare avanti
nonostante da subito ti è andato tutto contro.

Ma niente di tutto questo ti ha fermato.
Non ti sei mai arresa e nella storia della tua vita
sei stata la protagonista.

Hai portato sulle tue spalle il dolore,
l’abbandono e la solitudine e nonostante questo,
con tutti i tuoi limiti,
hai dato un senso anche alla vita degli altri.

Tutto questo ha un nome
e il suo significato ti rappresenta: Vittoria!

 

Indifferenza

Ho accarezzato un idea
come si accarezza una stoffa
ho lasciato che piangesse
non erano le mie lacrime

Ho attraversato una città
senza vederne la bellezza
ho scosso la testa piano
nessun motivo per cui tornare

E tutto si consuma lentamente
sotto i nostri occhi distratti
tutto si riveste di brillanti
di colori e luci scintillanti

Possiamo sentirne il rumore
assaporarne il sapore che rimane
amaro un tempo e oggi insipido
pieno di fastidiose sensazioni

Indifferenti si sorvola
sia la notte che il giorno
lasciando dietro di noi
ciò che non vogliamo sapere

Meritiamo di più!

Mi guardo intorno e mi accorgo in quale società volutamente distratta vivo.

Mi guardo intorno e mi chiedo cosa siamo, cosa vogliamo diventare.

Mi chiedo se ci meritiamo davvero di vivere in questo pianeta o se non meritiamo invece di vivere in un pianeta vuoto.

Forse ci meritiamo un pianeta dove non c’è erba, fiori, frutti né animali. Un grande deserto di roccia senza acqua né pioggia.

Forse ci meritiamo un pianeta senza risorse dove non c’è oro né argento, dove non c’è petrolio né soldi.

Forse ci meritiamo un pianeta dove siamo costretti a vivere tutti distanti e non avere rapporti con nessuno. Un pianeta senza montagne né fiumi, senza laghi né mari.

Un pianeta dove non ci sono colori, dove non ci sono sapori. Dove non c’è mai il sole ma solo la notte. Forse ci meritiamo un pianeta arido e spoglio come stanno diventando le nostre coscienze.

Poi penso che in effetti, ancora un po’ di tempo e questo nostro caro pianeta potrebbe diventare proprio così.

Con le tue forze!

Se cadrai io non ti rialzerò,
ma sarò comunque lì accanto a te,
per dirti tutti i motivi per cui ti devi rialzare
e tutte le ragioni per non arrenderti.

Le griderò con rabbia se necessario,
sbatterò i pugni sul tappeto se servirà!

Ma non aspettarti che ti prenderò su,
perché se domani cadrai di nuovo al tappeto,
ed io non sarò li con te,
forse ti ricorderai tutte le parole che ti ho detto
e ti rialzerai ancora una volta con le tue forze.


Never give up!

Ancora un giorno con te

Resto per ore a pensare
a ripassare i tuoi movimenti
Voglio rifare l’amore
accarezzare i tuoi lineamenti

Sono già morto e risorto
non lo farò un’altra volta, vedi
Ora ti dico un segreto
anche se so che poi non ci credi

Tremi per cosa diranno
forse fuggire è più semplice
Perché lo sai non vorranno
e non servirà neanche piangere

Vieni con me, ce ne andiamo
cosa ci importa del mondo
Guarda su quel calendario
restano solo gli spiccioli

Nella testa

Sguardo perso dentro il caffè
forse ce ne vogliono tre
Guardo il vuoto, cerco un’idea
pago il conto e poi vado via

Per le strade della città
cartelloni e pubblicità
Con le frasi giuste per me
ma non mi ricordo perché

Nella testa
C’è una festa
Nelle mani
aquiloni

Dritti verso
l’universo
Ci baciamo
poi torniamo

Ho comprato un po’ d’allegria
per scacciare la nostalgia
Ma perché non li fanno più
quei programmi belli in TV

Se vuoi fare un viaggio con me
non portare niente con te
Con il pieno di fantasia
nello zaino un po d’allegria

Nella testa
C’è una festa
Nelle mani
aquiloni

Dritti verso
l’universo
Ci baciamo
poi torniamo